La Piramide dei rifiuti è una rappresentazione grafica di come le normative europee e nazionali definiscono il trattamento dei diversi rifiuti.
In particolare, la piramide definisce una specifica gerarchia per la gestione dei rifiuti, secondo il seguente ordine di priorità:
La piramide pone all’apice le azioni di prevenzione e riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti; l’incenerimento senza recupero energetico e lo smaltimento in discarica dovrebbero avere, invece, un ruolo residuale.
Per capire al meglio la piramide, è bene rifarsi alle definizioni e classificazioni presenti nel Testo Unico Ambientale.
In particolare, l’articolo 183 definisce rifiuto “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”.
Secondo l’origine, i rifiuti possono essere rifiuti urbani o rifiuti speciali.
I rifiuti urbani sono quelli prodotti dalle famiglie e quelli ad essi assimilati (ad esempio: rifiuti dallo spazzamento delle strade, da aree verdi, rifiuti provenienti da locali ma assimilabili ai rifiuti urbani per qualità e quantità, e altre tipologie).
I rifiuti speciali derivano da attività agricole, demolizione, scavo, lavorazioni industriali, di servizio, depurazione delle acque e altro ancora.
Secondo la pericolosità, invece, possono essere classificati in rifiuti pericolosi o non pericolosi.
In questo caso si fa riferimento direttamente alle leggi (e in particolare all’elenco di cui all’allegato D alla parte quarta del Testo Unico Ambientale) che elenca i rifiuti da considerarsi pericolosi tenendo conto dell’origine, della composizione dei rifiuti e, in alcuni casi della concentrazione di alcune sostanze pericolose.
Alcuni rifiuti particolari (come ad esempio i fanghi e varie tipologie di rifiuti industriali) devono invece essere analizzati caso per caso, per poterne stabilire la collocazione tra i rifiuti pericolosi oppure tra quelli non pericolosi.
Vi ricordiamo che siamo al vostro servizio per aiutarvi non solo nello smaltimento dei rifiuti industriali, ma anche negli adempimenti burocratici ad essi collegati.
FONTI: Sito ufficiale Arpat – www.arpat.toscana.it